La torchiatura

Un vecchio torchio a viteLa torchiatura è la lavorazione che con una spremitura delle vinacce mira a sottrarre la maggior parte del mosto che esse contengono. Rappresenta il lavoro più faticoso e costoso dell’intera lavorazione di vinificazione. Per torchiare le vinacce ci si avvale di torchi a vite, di presse idrauliche secondo l’entità della cantina e dei metodi di lavorazione usati.

 

Come funziona il torchio a vite

Il torchio a vite è costituito da un bacino di acciaio che tiene infissa al centro una vite munita di madrevite. Sul bacino poggia una gabbia cilindrica formata da robusti listelli di legno tenuti assieme da cerchioni di ferro. La gabbia viene riempita da vinacce sulle quali si dispongono due robuste tavole di legno a forma di mezzaluna che, insieme, hanno un diametro leggermente inferiore a quello interno della gabbia. Sulle mezzelune si dispongono i calastri, robusti parallelepipedi di legno, sui quali si fa appoggiare, tramite un piattello metallico, la madrevite. Azionando una leva, la madrevite si abbassa sui calastri e da questi, tramite le mezzelune, viene trasmessa la pressione alle vinacce sottostanti.

 

Per darvi un’idea delle quantità di mosto ottenibile possiamo affermare che su 100 Kg di uva possiamo ottenere:

 

  65 – 70 Kg di mosto fiore dalla sgrondatura

  20 Kg  di mosto da una prima e da una seconda torchiatura

  12 Kg di vinacce pressate ed esaurite

  3 Kg di raspi

 

Per concludere possiamo affermare che da 100 Kg di uva si possono ottenere circa 65 – 70 litri di vino