Breve storia dell'uva

La vite, pianta conosciuta fin dalla più remota antichità, ha trovato il suo naturale habitat nel bacino del Mediterraneo, in particolare in Italia e in Francia. E’ stato accertato che ancora prima della comparsa dell’uomo sulla Terra varie specie germogliavano su tutti i continenti. Erano naturalmente viti selvatiche e l’uomo si cibò dei loro frutti per millenni prima di imparare a migliorarne la qualità e a ricavarne il vino.

Il popolo latino e poi quello romano conobbero e coltivarono intensamente questa pianta, che era considerata quasi sacra. Nel Medioevo la viticoltura decadde grandemente. Solo i monaci continuarono a praticarla e a migliorarla. Essi, infatti, dovevano produrre il vino, in quanto era la sostanza indispensabile alla celebrazione della Mensa Eucaristica. 

Nel 1498 Cristoforo Colombo, ritornando da uno dei suoi viaggi nel Nuovo Mondo, portò alla regina Isabella di Spagna il prodotto di viti selvatiche da lui trovate a Cuba. Ma nel secolo XIX la filossera, un mortale parassita importato dall’America del Nord, minacciò seriamente la viticoltura europea. Uno dei sistemi di difesa fu quello di innestare le viti nostrane sulle viti americane, resistenti alla puntura della filossera.